Lo so, c’è gloria maggiore di uno stelo, e più grandi misteri cela il bosco di questa nubile ghianda. Però non ho voglia di infierire su quel bruco (“l’infimo
Capitava di dover salutare i mezzi camorristi, i mariuoli per tranquillità, stringevano mani. Eppure, sarebbe stata meraviglia con cura prendere la mira sputare loro
nell’acqua la luce sembra carta e le parole non recano promesse “una mano sugli occhi – così ricorda la casa – ha esteso favori fino alle anche –
Ogni volto ha il suo vento due dita fredde lo sfiorano talvolta nel camminamento, il blu ha la vastità di un arco e di
Guardare è davvero vedere squarciare il velo infine e squarciarsi dentro fino a rosicchiare le unghie e poi le
GENOVA Pilasthru n. 1 Eu criju nt’è palori no comu focu sagru ma comu chjianti anudeja chi, mpercicati ê timpi nta ju terrenu povaru
s’arrampica indecente la finestra del mattino monte cuccio a nuoto del dorso l’ora attende irriverente l’introversa piega sorta solamente s’arrampica assente la carezza d’arco
Pensiero Eccomi. Chi di me riconosci? Un verso senza verso comprime la Parola, la esplora, [col suo silenzio la amplifica]. Quale io sono? Un filo, una traccia… Da
Toirano Et si J’avais leurs yeux [René Char] Doni la tua pietà all’idea che abbiamo vissuto. Vita viva, resa. Traccia millenaria. Fiato cosce gomiti
Anatomia espansa La realtà delle cose consiste nell’essere percepite? GEORGES BERKELEY Basta un pezzo di marmo tra le tue dita per sapere del freddo. Una