12. DENTRO L’ISOLA Terra ti troverò solo quando sarò veramente in cammino. Sarò i tuoi colori. Terra fruttifera, di mulattiere e trazzere, residui di
col tempo, le parole mi avrebbero ucciso, fuoco sacro evirato a torcia umana per le wunderkammern dei cronicari. le dispersi in ogni taccuino che
Giugno. Espirando, un’aria vecchia abbandonavo. Una traccia e la sua cancellatura – e i sorrisi già sorrisi piantati come semi in una terra nera.
Tu sei una scarpa, mio Signore, una scarpa rotta. Raccogli i nostri passi, le soste, le corse. Noi così assoluti, tu così precario, così
ORO All’improvviso, un bagliore di oro e ghiaccio illumina uno spazio quadrato della sala taglio. Dalla cella grande utilizzata per i prodotti pronti per
A questo punto, pensaci, gran parte del tempo che ci spetta è già entrato nel silenzio del suo coma e il tempo che ancora
In silenzio si dissangua il cuore, si dissangua l’anima lentamente. Nel pianto che ti goccia nelle viscere si perde il cuore. Si dilegua l’anima.
Di traverso ti chiedo qualcosa di fisso dove far posare l’insetto, quello che viene di notte e al mattino scompare. Non si possiede ciò che porta la notte, non si
E ora ci aspetta la notte fino a sfinirci fino a spiegare le ali fino a sparire nel bianco. * Bruciano le ferite sulle
SONETTO PER LA MORTE DI MARIELLA MEHR Parlavi di lupi, di ghiacci e intanto suonava il tamburo di creta al circo del nano di Gunther