Hai le mani negli occhi e non smetti di morire. Vivere evapora. O la pietà ti muore tra le mani. Ma cosa può dirsi cosa?
(Senza più il rischio di un naufragio) Tenere insieme i pezzi per come occorre, per come è possibile. Le mani nella fessura del legno offrono
da Labiali, Pietre Vive 2016 Non parlerò del sud, e delle friselle da salvare degli operai che urlano e fanno straordinari per non stare a casa con
I. La notte, tu ricordi. Incolli l’orecchio alla porta delle parole. Cogliere il segreto di cui si circondano ti aprirebbe il cammino di un’infanzia a
Testi di Anna Ruchat apparsi nel leporello Luoghi della memoria a cura di Anna Ruchat, con dipinti di Johann Jakob Frey e fotografie di Giovanni
Che cosa è un viso senza identità senza nome un viso che non è viso se non per somiglianza a un viso una semplice faccia
il nome del bel fior ch’io sempre invoco dovunque appare e in nessun loco la lingua sogna il rogo addio in alto in alto freddissimo