Lingua viva

Aleš Šteger – Formica

Formica

Tenacemente si aggrappa agli oggetti 
Si spostano lentamente, si muove con essi, 
Come si muove l’invisibile attraverso il mondo visibile. 

Un capello per un filo d’erba. Un coleottero per un 
     chicco di grano. Traccia dopo traccia. 
Così cresce ciò che chiami casa. 
Il confine tra la sicurezza delle gallerie e lo spazio 
     intollerabile. 

Da sempre più lontano fa ritorno, sempre per lo stesso  
     cammino. 
E non porta con sé messaggi. E nemmeno profezie. 
Il punto alla fine di una frase sempre più complessa. 

E non c’è un nome per quello che è.
Quando scompare nel suo labirinto, rimane l’unica
     speranza
Che almeno esistano i nomi per ciò che non è.


A. Šteger, Sopra il cielo sotto la terra, Passigli  2020.  A cura di Michele Obit. Con uno scritto di Durs Grünbein. Traduzione di Sabrina Mori Carmignani.

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