Esperienze

L’ombra del testo, di Antonio Devicienti

 

Il testo si addensa grazie a una serie di cancellature, di sostituzioni, di spostamenti, di rimontaggi; questo significa che esiste un certo numero di testi che costituiscono l’ombra del testo definitivo, il suo invisibile retroterra, le possibilità poi eclissate dalla scelta definitiva.
Un’ombra brulicante di ripensamenti e di direzioni cassate.
Una nostalgia di quello che poteva essere e non è stato – ma anche la necessaria rinuncia a direzioni pur intraprese e poi rinnegate.
L’occhio percorre e ripercorre il testo, espunge, reintegra, dubita, sceglie. (“Occhio” significa, ovviamente, sguardo-e-mente-e-mano, corpo che invera l’espressione italiana di un “corpo a corpo” col testo).

– ma qui non si pensa a una qualche idea di “perfezione” del testo, a un qualche ideale di “purezza” ultima e definitiva, bensì a un processo che è la ragione stessa del testo in divenire, per cui anche la versione da considerarsi definitiva ha alle spalle una più o meno vasta ombra, benigno campo di forze in azione, celata memoria di palinsesti.

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