Libri

Michel de Certeau, L’invenzione del quotidiano, Edizioni Lavoro 2010

 

L’uomo comune, «senza qualità», dimostra un’insospettabile capacità di inventare il quotidiano grazie ad arti pratiche e a tattiche di resistenza, mediante le quali elude i vincoli dell’ordine sociale e fa un uso imprevedibile dei prodotti che gli vengono imposti. Solo in apparenza obbediente e passivo, egli si sottrae in realtà alle costrizioni di una razionalità tecnicistica che crede di sapere come organizzare al meglio gli uomini e le cose, assegnando a ciascuno un luogo, un ruolo, dei prodotti da consumare. Dietro il silenzio impenetrabile dell’uomo «ordinario», Michel de Certeau scopre una straordinaria creatività nascosta, che si manifesta attraverso mille astuzie sottili ed efficaci. Le analisi pionieristiche di Michel de Certeau, che risalgono ai primi anni Ottanta, sono divenute la base metodologica di successive importanti ricerche condotte da storici, filosofi e sociologi.

Dalla quarta di copertina

M. de Certeau, L’invenzione del quotidiano, Edizioni Lavoro 2010. Traduzione di Mario Baccianini. Prefazione di Michel Maffesoli. Introduzione di Alberto Abruzzese. Postfazione di Paola Di Cori.

Titolo originale: L’invention du quotidien. 1 Arts de faire, © Gallimard 1990.

Michel de Certeau (1925-1986), gesuita francese, si è interessato di storia, linguistica, psicoanalisi e antropologia. Ha insegnato per anni all’Università di California e ha ricoperto la cattedra di Antropologia religiosa presso l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi.

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