CANTO DEL CAVALIERE (TORRI DI CORDOVA) Cordova. Lontana e sola. Cavalla nera, grande luna. E olive nella bisaccia. Conosco la strada e mai più
a Carl Salomón I Vorrei non pensare quello che penso; dirlo, senza pensare a quale aspetto dargli, affinché sia più corretto quel
Pescatori notturni Tra le belle fronde il silenzio inviolato. Luce con le mani sopra un muro. La sabbia fuoriesce dalle radici. Sabbia, rossa, va’ smossa nell’acqua, va’ sulla traccia delle voci, va’ dentro il
Scrivere una lettera al proprio cane senza avere Nella vita alcun cagnetto Alla stretta di mano la zampa nell’incavo del palmo Comporre un’epistola all’amicizia
Schiena dritta, penso chi ce l’ha ancora la schiena dritta in questi tempi storti quando come peonie le menzogne fioriscono guarda: la luna non
LE DONNE DI VENEZIA Nessuna di voi vide la clava che vol- teggiando s’avventava? È stato questi che sembra camminare lento. LES DAMES
SONO VIVENTI oggetto-sentinella una donna inginocchiata lo nasconde mi fa compagnia una mosca «hai la voce che parla» attendere dietro un vetro il
QUESTO LATO DELLA VERITÀ (a Llewelyn) Questo lato della verità, forse non lo vedi, figlio mio, re dei tuoi occhi azzurri nel paese accecante della giovinezza, che tutto è
A sessant’anni dalla morte di Louis-Ferdinand Céline, Gallimard pubblica il romanzo postumo Guerre. Ne proponiamo un assaggio nella traduzione di Bruno di Biase.
DI MOMENTO IN MOMENTO Perché questo sentiero e non quell’altro? Dove porta sì da attrarci tanto? Quali alberi, quali amici sono vivi oltre l’orizzonte