Esperienze

Alla Galerie Bordas la mostra Zoran Music – lo sguardo interiore

 

Z O R A N  M U S I C
lo sguardo interiore

13 aprile – 1 giugno 2024

vernissage, venerdì 12 aprile ore 18.00

«Dipingo per me, perché lo devo fare. Per me è un po’ come respirare. Se mi vietassero di dipingere mi toglierebbero l’aria… Un quadro è qualcosa che non si sa come nasca: viene fuori dal di dentro come un momento irripetibile». Queste parole di Zoran Music, uno dei maestri della pittura europea del dopoguerra,  non smettono di riecheggiare nelle sue opere. La mostra che la Galerie Bordas gli dedica, la quarta da quando la galleria è aperta, attraversa i temi che hanno nutrito lo sguardo interiore dell’artista: i cavallini, i motivi vegetali, le terre dalmate, le vedute sulla giudecca, i paesaggi senesi, i ritratti e i motivi della sua esperienza di prigionia nei campi di concentramento. La mostra sarà l’occasione di rileggere l’attività artistica di Music a partire dal « Motif végétal » del 1972 (acrilico su tela) con un’ampia selezione di incisioni, litografie, libri d’artista, disegni, pastelli e cataloghi delle mostre personali, alcuni arricchiti da dediche e disegni dell’artista.

Anton Zoran Music nasce nel 1909 nel villaggio Bukovica/Boccavizza presso Gorizia (allora parte della Contea di Gorizia e Gradisca), Austria, oggi Slovenia. e si forma all’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Dopo un anno trascorso a Madrid, soggiorna in Dalmazia, poi a Venezia, dove è arrestato nel 1944 dalla Gestapo e internato nel campo di concentramento di Dachau: i disegni realizzati in condizioni disperate durante la prigionia, a rischio della vita, furono la sua maniera di sopravvivere all’orrore quotidiano. Nel dopoguerra torna a Venezia dove sposa Ida Barbarigo Cadorin (settembre 1949). Sono di questi anni le serie di acquerelli dedicati alle Zattere, al Canale della Giudecca, al Canal Grande e a Rialto, contemporaneamente ai quali riprende alcuni temi già affrontati prima della deportazione: le distese carsiche della Dalmazia, con i cavalli, i muretti a secco, gli asinelli. Nel 1948 espone alla Biennale di Venezia e le sue opere entrano a far parte delle collezioni più importanti. Nel 1950 è nuovamente presente alla Biennale veneziana e l’anno successivo vince il Prix de Paris e sceglie Parigi come seconda dimora. Parallelamente all’attività pittorica si dedica con successo all’incisione realizzando numerose acqueforti nell’atelier di Lacouriére. Partecipa nel 1955 alla Quadriennale romana, nel 1956 e nel 1960 vince il Gran Premio per l’arte grafica alla Biennale di Venezia. Al 1970 data l’esposizione Noi non siamo gli ultimi, ispirata dall’esperienza di Dachau, che sarà itinerante in molte città d’Europa. Nel 1972 la prima retrospettiva antologica di un pittore vivente gli è dedicata al Musée d’Art Moderne di Parigi. Alla fine degli anni ottanta si dedica alle nuove serie dedicate agli Autoritratti e agli Atelier. Tra le mostre importanti ricordiamo quelle al Grand Palais di Parigi, al Museo Correr di Venezia e all’Albertina di Vienna. Muore a Venezia nel 2005 ed è sepolto nell’isola di San Michele.

a l e r i e  o r d a s
San Marco 1994/b
30124 Venezia
tel. (+39) 0415224812

www.galerie-bordas.com

mail: galeriebordas@yahoo.it

dal mercoledì al venerdì ore 11-13 e 16-19
martedì e sabato ore 11-13
o su appuntamento

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