Eva di Palma, Eterna impermanenza eterno svanire, Erasmo 2024
Non so cosa ricorderai
di me
come cambieranno
le tracce dei miei gesti
se sarai magnanimo
o cederai ogni mia carezza
alla trappola
degli specchi deformanti.
Se ce la farai,
a scavare tra gli strati
della memoria, se ci riuscirai
vedrai che non c’è stato
molto altro, nella vita.
*
Se ti parlo non capisci,
la creatura della mia lingua
è straniera
quando giunge alle tue orecchie.
Dunque vediamoci
nel perimetro del tuo alleato silenzio
e tacciamo insieme.
Ciò che non si dice
rimasto non udito osserva
e feconda come terra umida,
si lascia accarezzare dai suoni
che lo lambiscono senza turbarlo.
Infine ci capiremo.
Lì ci incontreremo e finalmente
non avremo parole per dircelo.
*
La mappa di ciò che faccio
è nella carne,
nella pelle esposta al vento,
nelle ossa minerali.
Lo scorrere degli eventi
si specchia nel sangue
che inonda le vene pulsanti.
Il mio credo
è tutto in questa carne regina
e nella nobiltà del suo inciampo.
Sono effimera, dunque eterna.
Sono effimera, dunque sacra.
*
Nella natura c’è tutto
la protezione e l’abominio
la dissonanza e l’armonia
il sublime e il mostruoso.
Bisogna ricevere ogni elemento
come la terra fa con la pioggia
e come il raccolto accoglie
la grandine che lo devasterà.
[…] Eva di Palma mostra una fiducia smisurata nella possibilità salvifica della parola, anche in un movimento a circuito chiuso che sia curativo specialmente per sé e per il lettore che voglia trovare nei suoi versi una possibilità alternativa.
È una raccolta sapiente che coniuga il sapere umano senza distinzioni di alcun tipo (esemplare al riguardo l’epigrafe che apre la terza sezione, Contrazioni, quando l’autrice cita un passo di Carlo Rovelli in cui il fisico considera la Poesia e la Scienza come figlie di un’unica intuizione). Nella stessa sezione compaiono testi con riferimenti ancora al corpo, alla carne, alle vene, alle ossa minerali; un corpo sì ma “riempito di umore”: l’essere umano, il poeta sono il risultato di questi innesti ma il punto di partenza è sempre il corpo, la fisicità in atto, la presa di coscienza d’essere qui e adesso […]
Dalla prefazione
E. di Palma, Eterna impermanenza eterno svanire, Erasmo 2024. Prefazione di Paolo Cosci.