Davide Conti, Gli uomini di Mussolini, Einaudi 2018
La storia dell’impunità e della reintegrazione nella vita pubblica dell’Italia repubblicana di molti tra i piú noti accusati di crimini di guerra.
Al termine della Seconda guerra mondiale molti tra i più alti vertici dell’esercito o degli apparati di forza del fascismo furono accusati di omicidi e torture, ma nessuno venne mai processato o epurato. Nessuno fu mai estradato all’estero o giudicato da un tribunale internazionale. Diversi di loro furono invece coscientemente reintegrati nei loro posti di responsabilità, dando corpo a quella «continuità dello Stato» che rappresentò una pesante ipoteca sull’Italia repubblicana. Attraverso l’analisi di una gran mole di documenti, Conti ricostruisce le vicende personali e i profili militari di alcuni dei principali funzionari del regime di Mussolini e illumina uno dei passaggi più appassionanti e controversi della nostra storia.
Dalla quarta di copertina
«Un libro importante che svela verità sommerse e fa capire le meccaniche di tanti misteri del passato prossimo, da piazza Fontana al delitto Moro all’assassinio del generale dalla Chiesa».
Corrado Stajano
D. Conti, Gli uomini di Mussolini. Prefetti, questori e criminali di guerra dal fascismo alla Repubblica italiana, Einaudi 2018.
Davide Conti, storico, è consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Criminali di guerra italiani. Accuse, processi e impunità nel secondo dopoguerra (Odradek 2011), L’anima nera della Repubblica. Storia del Msi (Laterza 2013) e Guerriglia partigiana a Roma (Odradek 2016).