Trasfusioni

Louis-Ferdinand Céline, Lettere giovanili dall’Inghilterra, a cura di Sabino Rubedi

  

Dopo la Germania, da febbraio a novembre 1909 Louis Destouches viene spedito in Inghilterra a imparare l’inglese, prima a Rochester, al college University School, che immediatamente non gli piace, poi al Pierremont Hall School, a Broadstairs, vicino a Ramsgate. A Rochester ci resta solo un mese, giusto il tempo per cercare un altro college sulla costa sud. Ampi echi di questo soggiorno si ritrovano in Morte a credito, nei tratti del direttore del Meanwell College, Merriwyn, nella descrizione della vita del college e nell’assillante questione del vitto. Le sei lettere “inglesi” ai genitori che qui si presentano, sono tratte dalle ventinove lettere dall’Inghilterra, pubblicate per la prima volta nel volume della Pléiade “Céline, Lettres”.  


 

Verso la fine di febbraio 1909, Louis Destouches arriva all’University School di Rochester, l’avversione che prova per l’ambiente e per il trattamento è immediata, già dalla prima lettera ai genitori fa capire che vorrebbe andarsene il più presto possibile.

  

King’s Head Hotel, Rochester [febbraio 1909]

Cari genitori,
Una prima giornata è passata. Giudicate voi. Appena arrivato, lezione fino a mezzogiorno: aritmetica — da mezzogiorno a mezzogiorno e mezzo, golf — poi, mangiare: patè tipo polpette (non un granché) e purè di patate (idem), poi pudding, (abbastanza buono). È tutto. Ci si alza, ci si veste da calcio e si gioca al golf sul prato di fronte. Non mi piace molto questo gioco ma non fa niente. Alle 5 si torna per il five o’ clock. Si compone di tè, pane, confettura e torta inglese (È tutto per la giornata). Dopodiché, si studia per 1 ora e mezza, poi ricreazione (lettura) e alle 8 probabilmente a letto.
Il Tonkin non mi piace moltissimo e la Tonkin ancora meno. Quanto ai ragazzi, sono molto gentili, i maestri anche che sembrano delle povere pedine da registro, uno si occupa di me personalmente. Non racconto storie e non crediate che è perché voglio andarmene. Forse è il cambiamento di vita. Ad ogni modo, se non andasse bene, non si deve pensare ai supplementi perché vedo già che il vino non piace moltissimo al Tonkin e alla Tonkin che è una 2ª Signora Schmidt. Quindi, che papà non pensi ai supplementi, mi renderebbe più triste. Se non va bene, si vedrà a Pasqua per cambiare, ma comunque non da Parker. 2º c’è un altro inconveniente è che nessuno parla una parola di francese. Per i primi tempi è una lacuna. Ad ogni modo non preoccupatevi. Non ne scrivo nulla a nessuno. Faremo sempre in tempo a cambiare se si deve cambiare. Papà ha tempo fino a Pasqua per cercare una pensione in riva al mare, ma nessuna fretta per non rischiare di cambiare un cavallo orbo per uno cieco.
Una lettera per dopodomani
Vostro figlio che vi abbraccia

L Destouches  

*

Dopo un breve scambio di lettere coi genitori, Louis riesce ad ottenere il trasferimento in un altro college. Per giustificare la partenza anticipata la famiglia escogita una malattia della mamma.

  

Rochester, mercoledì [17 marzo 1909]

Cari genitori
Ho ricevuto il vostro pacco e sono molto contento. Il coltello è un po’ piccolo, ma non fa niente. È meglio che cambi di pensione il 25  in modo che quando verrete potrò dirvi cosa ne penso, essendoci già da 15 giorni. Ecco come faremo. Ho già detto che mamma soffre di ventre. Alla vostra prossima lettera, dirò che è peggiorata. Poi verso la fine del mese annuncerai che la malattia di mamma essendo causata da un sovraffaticamento, necessita di un soggiorno di 1 mese al sud, ma, non volendoci andare da sola, c’è bisogno di accompagnarla, è quindi necessario che io parta con lei. Invia la lettera insieme alla mia con la quale si presume che me lo annunci. Io partirò il 25 mattina per Dover dove tu dovresti venire a prendermi, quindi filerò verso Broadstairs coi miei bagagli. Vi indicherò gli orari nella mia prossima lettera. Che mamma non si dia nessun pensiero, saprò cavarmela in tutti i casi. Questo pomeriggio c’è una partita di golf ma sono obbligato a lasciarvi perché ora ho lezione.
Vostro figlio che vi abbraccia

L Destouches

Venerdì dettagli

*

La prima lettera dal nuovo college di Broadstairs è entusiastica.

  

Broadstairs [marzo-aprile 1909]

Vedo che non avete davvero fortuna.
Questa volta sono cascato benissimo. Il signore e sua moglie sono molto gentili. Sarò costretto a dare meno al signor Farnfield perché mi sono comprato un pettine, dato che il mio si era rotto a Rochester, ma sono solo 45 centesimi. Gli altri ogni settimana hanno (montante indecifrabile) di argent de poche. Ho detto al signor Farnfield che non ne avevo bisogno. Dal punto di vista del cibo si sta bene. Se è stato il signor Tonkin che ti ha detto che ho fumato o che avevo delle sigarette, è un bugiardo nato perché ti posso giurare che non ho mai fumato a Rochester. Se avessi avuto soldi li avrei piuttosto spesi per comprarmi da mangiare. Comunque, se ti ha detto questo, scrivimelo e io gli scriverò una lettera, e inviami anche il conto del Tonkin, sono sicuro che ci ha messo dei riccioli sotto agli zeri. Ora ecco il nostro programma:

Mattino

Sveglia

 

Mangiare

 

Scuola

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Alle 7, se è bel tempo calcio sulla spiaggia, se è brutto tempo lettura.

 

     Alle 8 e 30 semola, marmellata di arance, pane a discrezione

  Dalle 9 alle 10 pianoforte con la signora Farnfield

Alle 11 ricreazione

Alle 12 scuola

Sera  
all’una

 

dall’una all’1 e 45

alle 2

dalle 3 alle 4

dalle 4 alle 5 e mezza

il resto

Mangiare, carne, patate, pudding, acqua

 

Calcio

Lunch: pane e burro con un po’ di confettura

Calcio

Studio

Ricreazione

La signora è molto gentile. Ho tutti i giorni lezione con lei. Oggi durante una partita ho preso una botta che mi ha storto il mignolo. L’articolazione è un po’ gonfia, ma niente di più. Giocando a hockey mi sono beccato da molto alto una grossa palla di legno sul piede, ma non è niente di grave. Per il resto, non avete di che preoccuparvi, la cosa peggiore che può succederti è una storta a qualcosa, ma neanche, succede di rado, inoltre non costa niente, perché ogni fine mese si deve pagare dieci franchi per le cure mediche, sia che si è malati che no, il prezzo non cambia. Il medico passa tutti i giorni e chiede se qualcuno è malato. Invece preferisco avere la stanza da solo. La casa è un vero palazzo. Assomiglia un po’ alla casa che è in fondo allo [Yerre, lettura congetturale]. Per giocare a calcio c’è un grande spazio sulla falesia (mamma non si preoccupi, ci sono dei parapetti). Insomma tutto ciò che c’è di meglio e non ho alcun rimpianto del Tonkin coi suoi occhi a tunnel di ferrovia e la sua aria contrita. Il fratello del signor Farnfield ha giocato a calcio a Parigi domenica scorsa, e hanno vinto 24-0 contro la nostra povera squadra internazionale.

[In margine, senza punto d’inserzione:] Tempo stupendo, una spiaggia magnifica, con tante piccole barche a vela
[In margine, senza punto d’inserzione:] Vi ringrazio molto di avermi cambiato e farò il possibile per rimborsarvi quando mi sarò fatto una posizione l’anno prossimo
[In margine, senza punto d’inserzione:] ti allego un francobollo non timbrato. Lo sciopero ha del buono.
Ora vi [parola illeggibile]. Alla settimana prossima.

*

La morte del cane Bobs.

 

Domenica [2 o 9 maggio 1909]

Cari genitori,
Ieri pomeriggio ho ricevuto la notizia della morte del nostro povero Bobs. Sapete se non era per caso solo una sincope? Tuttavia la povera bestia non ha fatto una cattiva cosa, preferisco vederlo morto piuttosto che soffrire come soffriva. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Dove lo farai seppellire? Se fosse morto a Ablon avremmo potuto metterlo in giardino. Bisogna farsene una ragione e a quest’ora non soffre più. Dal duro colpo di quest’inverno, non valeva più granché. Inoltre, con l’alito che aveva doveva soffrire parecchio di stomaco. Tuttavia, se non è stata che una sincope, curalo come meglio puoi. Per zia Josephine, che mamma non stia troppo in ansia. Va bene essere buoni più che si può con gli altri, ma bisogna pensare anche un po’ a sé stessi. Sicuramente a breve una grande disgrazia si prepara e noi non abbiamo una grande fortuna perdendo il nostro povero cane, ma mio Dio preferisco vederlo morto piuttosto che perso o schiacciato come era possibilissimo, dato che giorno dopo giorno perdeva un po’ di sensi. E che a quest’ora è meno infelice. Fai sparire tutte le cose che gli appartenevano, o piuttosto mettile in soffitta. Era il primo cane che abbiamo avuto, e credo proprio che sarà l’ultimo. Probabile che abbia solo anticipato la disgrazia di qualche settimana — questa sarà pure terribile ma in definitiva non è che un sollievo. E se continuassi così, non ci resterebbe che ammazzarci tutti, dal momento che sarebbe un sollievo non vedere più morire gli altri (1). Tuttavia ho ancora un millesimo di speranza per Bobs e la zia forse non è ancora spacciata. In attesa di avere presto vostre notizie, vostro figlio che vi abbraccia

L Destouches

[In margine, senza punto d’inserzione:] Cancella il nome di Saravic dalla tua barca e chiamala Bob’s
[In margine, senza punto d’inserzione:] A venerdì sera

*

Diversi dettagli di questa lettera sono ripresi in Morte a credito, nel rocambolesco brano che narra la traversata della Manica.

  

venerdì [giugno 1909]

Cari genitori
È una vera fortuna che io sia ancora intero a quest’ora. Pensa che il viaggio è andato bene fino a Boulogne. Ma qua sono cominciati i guai, prima un mare spaventoso, ci hanno chiusi tutti in stiva con il divieto di salire di sopra. Poi una nebbia orribile all’uscita delle gettate, faceva su e giù, e poi una cosa: si sentivano a ogni istante gli schiaffi del mare che facevano flac! Era fatato! Eravamo tutti accatastati, quando a un certo punto una ragazza che era di fianco a me si gira e mi molla tutto un intruglio sugli stivaletti gialli che ho sudato sette camicie per lavare. Infine, come se non bastasse, la nave inchioda all’improvviso, salto sul ponte e, cosa vedo? un grande transatlantico italiano all’ancora. Forse il capitano credeva che era in movimento, e si sono fermati ad appena venti metri di distanza. Di colpo, avessi visto tutta la gente correre a destra e a sinistra, anche quelli che rendevano l’anima. E per fortuna che non sono stato male. E non è tutto. All’arrivo a Folkestone mentre stavo attraversando il passaggio a livello la valigia mi cade. Il treno ci è passato sopra senza neanche scalfirla. Sono fortune che capitano solo al signor Forgenel.

Quanto a me sono tornato e aspetto pazientemente che le settimane passino. Già 2.

*

Su richiesta del padre, diverse lettere sono scritte in inglese.

  

Braodstairs [settembre 1909]

Dear Father
I have just back from the garden (which is now very pretty) to write to you my letter. This morning, I have been to the church at Ramsgate. I think that boarders return in the scholl next Thursday but it may be that they come only next Monday. We have this week a very nice weather, only yesterday we had a little rain. I think it would be better for Mother if I write in French. I will do like that. Each letter I write to you will be written half English half French.*

Cari genitori
Come vedete, le prime pagine della mia lettera sono in inglese. Sono però costretto a scrivere un po’ in francese per mamma. Questa mattina sono stato in chiesa a Ramsgate, ho saputo che 2 trealberi sono dati per dispersi su dei banchi di sabbia proprio di fronte a Ramsgate. Venerdì sono andato a giocare a golf col signor Farnfield. E ora ecco cosa deve mandarmi mamma: una maglietta da tennis (con colletto), una cravatta viola scuro (o altro), un pantalone (non so dire una misura dal momento che in Inghilterra non c’è il metro), una racchetta. E magari delle scarpe da bicicletta non care che mi servirebbero anche per andare sulla spiaggia. Se puoi mandami tutto il prima possibile. Gli studenti rientrano mercoledì e ne avrò bisogno subito. Se puoi anche un libro francese o inglese che trovi nella mia libreria. La signora Farnfield mi fa chiedere se potresti inviarle un giornale di moda da Parigi. Mandagliene uno vecchio dei tuoi. Mandami il programma della signora Carlier.

* Caro papà
Sono appena tornato dal giardino (che ora è molto grazioso) per scriverti questa lettera. Questa mattina sono stato in chiesa a Ramsgate. I pensionanti dovrebbero riprendere la scuola giovedì prossimo, ma può anche darsi che arrivino solo lunedì prossimo. Questa settimana il tempo è stato molto bello, solo ieri ha piovuto un po’. Credo che per mamma è meglio se scrivo in francese. Farò così. Ogni lettera che vi scriverò, sarà scritta mezzo in inglese e mezzo in francese.


Nota:

(1) Un passo di Morte a credito ricorda questa idea del giovane Louis sulla finitezza e la morte:

“Ah! è comunque terribile… hai un bell’esser giovane quando d’un tratto ti rendi conto… come si perdono le persone per strada… dei compagni che non rivedrai più… mai più… che sono scomparsi come sogni… che è tutto finito… svanito… come pure tu stesso andrai a perderti… un giorno ancora molto lontano… ma inesorabilmente…  nell’atroce torrente delle cose, della gente… dei giorni… delle forme che passano… che non s’arrestano mai… Tutti i cazzoni, i mortidifame, tutti i curiosi, tutto il lustrame che deambula sotto i portici, coi loro monocoli, il loro paracqua e i cagnoli alla corda… Tutto questo non lo rivedremo più… Sono già oltre… In un sogno, insieme agli altri… consorziati… spariranno… È davvero triste… È infame!… tutti gli innocenti che sfilano lungo le vetrine… Mi assaliva una voglia bestiale… tremavo per il panico di saltargli addosso alla fine… di mettermi là, davanti… che s’inchiodassero… D’aggrapparmi al vestito… un’idea da fesso… che si fermassero… che non si muovessero più e basta!… Che si piantassero, là!… una buona volta per tutte!… Per non vederli più sparire.” Morte a credito, traduzione mia.

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