Fascinazioni

Anne Sexton

Il silenzio

Più scrivo, più il silenzio sembra
consumarmi.
C.K. WILLIAMS

La mia stanza è imbiancata,
bianca come una stazione di polizia di campagna
e altrettanto silenziosa;
più bianca di ossa di pollo
sbiadite alla luce lunare,
pura spazzatura
e altrettanto silenziosa.
C’è una statua bianca dietro di me
e piante bianche
che crescono come vergini oscene,
e tirano fuori le lingue gommose
ma non dicono niente.

I miei capelli sono cupi.
Bruciati nel fuoco bianco
e carbonizzati.
Anche le mie perle sono nere,
venti occhi vomitanti
dal vulcano,
veramente contorte.

Sto riempiendo la stanza
con le parole che escono dalla penna.
La mia penna perde parole come aborti.

Lancio parole nell’aria e tornano
al balzo come palle da squash.
Eppure c’è silenzio.
Sempre silenzio.
Come un’enorme bocca di neonato.

Il silenzio è morte.
Ogni giorno arriva come un trauma
si appoggia sulla mia spalla, uccello bianco,
e becca gli occhi neri
e il rosso muscolo vibrante
della mia bocca.


A. Sexton, Il libro della follia, La nave di Teseo 2021. A cura di Rosaria Lo Russo.

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