Thomas Macho, A chi appartiene la mia vita?, Meltemi 2021
Esistono ancora case editrici dove i testi possono abitare i libri senza dover per forza di cose perdere la loro essenza? Non basta “avere o trovarsi per un lungo tempo” per abitare, bisogna prendersi cura della dimora. Meltemi editore sembra conoscere la cura. Ogni libro è la dimora dell’uomo, del suo pensiero, delle emozioni, di tutto ciò che ha dovuto attraversare per essere scrittura, fino a al matrimonio che sancisce in un sigillo l’inchiostro e la carta.
Uno di questi sigilli è il libro A chi appartiene la vita? – Il suicidio nella modernità di Thomas Macho, apparso qualche mese fa proprio con Meltemi, nella collana Biblioteca / Estetica e cultura visuali (traduzione di Antonio Lucci, con un saggio di Monica Fiorini). Un libro che ha garantito all’autore nel 2019 il Premio Sigmund Freud.
D.B.
“Non tutte le persone che si tolgono la vita sono malate o pazze”.
Dalla quarta di copertina
A chi appartiene la mia vita? Il suicidio – scrive Walter Benjamin nei suoi Passages – è “la quintessenza della modernità”. In effetti, dopo che per secoli il tentativo di togliersi la vita è stato considerato un peccato o l’espressione di una malattia psichica, e in alcuni paesi è stato addirittura sanzionato penalmente, nel XX secolo si è assistito a un profondo rivolgimento, che ha contribuito a far emergere una nuova cultura del morire. Chi si toglie la vita non vuole più solo cancellarla ma anche, in qualche modo, appropriarsene e darle un nuovo significato in virtù di un gesto che l’espressione utilizzata per il titolo tedesco del libro, Das Leben nehmen (“togliersi la vita”, ma anche “prendersi la vita”), con la sua ambiguità, trasmette immediatamente.
A chi appartiene la mia vita? è il vivo e profondo racconto della complessa storia del suicidio nella modernità. Ne esamina le radici culturali attraverso diari, film e opere d’arte, per giungere a un’inquietante diagnosi: viviamo in un’epoca sempre più affascinata dal suicidio.
T. Macho, A chi appartiene la mia vita? Il suicidio nella modernità, Meltemi 2021. Traduzione di Monica Fiorini. Con un saggio di Antonio Lucci.
Titolo originale: Das Leben nehmen, Suhrkamp Verlag Berlin 2017.
Thomas Macho (Vienna, 1952) è direttore del Centro di ricerca internazionale per le scienze della cultura (IFK) di Vienna. Dopo aver ottenuto nel 1984 la libera docenza in Filosofia con uno scritto sulle metafore della morte, tra il 1993 e il 2016 è stato titolare della cattedra di Storia della cultura all’Università Humboldt di Berlino. Nel 2019, per A chi appartiene la mia vita? È stato insignito del Premio Sigmund Freud, la maggiore onorificenza per la saggistica scientifica di lingua tedesca. È autore di numerosi scritti, tradotti in diverse lingue, tra cui alcuni pubblicati in italiano: Segni dall’oscurità (2013); La vita è ingiusta (2013); Il maiale (2019).