Libri

Toni Bentley, The surrender, Fazi 2007

Prendendolo nel culo ho imparato davvero tanto, forse la cosa più importante di tutte: come abbandonarmi. Dall’altro buco, invece, ho imparato solo come sentirmi usata e poi lasciata. La mia fica fa la domanda; il mio culo risponde. L’inculata è la situazione in cui la riverita massima di Rainer Maria Rilke, quella sul “vivere le domande”, finalmente prende davvero forma. La penetrazione anale risolve il dilemma della dualità che la penetrazione vaginale introduce e magnifica. L’inculata trascende tutti gli opposti, tutti i conflitti (positivo e negativo, alto e basso, superficiale e profondo, piacere e dolore, amore e morte) e li unifica, li rende un tutt’uno. Quindi, per me, questo è l’Atto per antonomasia. Inchiappettarsi offre la soluzione spirituale. Chi l’avrebbe mai detto? Se mi chiedessero di scegliere un solo luogo dove essere penetrata per tutto il resto della vita, sceglierei il culo. La mia fica ha subito troppe ferite a causa di false aspettative e ingressi senza invito, di movimenti troppo egoisti, troppo superficiali, troppo veloci o troppo inconsapevoli. Il mio culo, che conosce solo lui, conosce solo la beatitudine. La penetrazione è più profonda, più completa: viaggia sull’orlo della follia. La via diretta dalle mie budella fino a Dio è svelata, è sgombra.

T. Bentley, The surrender, Fazi 2007. Traduzione di Anna Mioni.

Titolo originale: The Surrender: An Erotic Memoir, Ecco 2004.

Ex ballerina classica, Toni Bentley racconta in questo memoir la propria storia ma soprattutto la propria iniziazione erotica al sesso anale, l’incontro con l’uomo che le ha cambiato la vita, la scoperta di sé come donna e come persona, la predilezione per la sottomissione fino alla completa accettazione di sé. Toni Bentley è stata un’apprezzata ballerina con il grande maestro Balanchine al New York Ballet. Costretta a interrompere la sua carriera per un incidente alla gamba, ha iniziato a scrivere. Come giornalista collabora con “The New York Review of Books”, “Rolling Stone”, “Ballet Review” e altri giornali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *