Pascal Quignard, Sangue, traduzione di Nicodemo Lancerba
SANGUE
Se non è lo scritto che ci auguriamo di
scrivere,
il sangue di ciò che proviamo,
se non sposa le lettere che lo nominano,
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se non attraversa le labbra,
(ma il movimento concitato che lo anima.
L’EFFUSIONE
DEL SANGUE.
Labbro ferito dalle sue labbra.
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La violenza terrorizzata dalle lettere che lo
chiamano. Ma
senza nome.
Ma il movimento concitato che lo accompagna
alla morte
Ma senza nome, né dentro di noi, né
fuori, il
sangue)
gli manca quindi una parte di ciò che
lo priva,
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e in lui vaga, precipita all’improvviso,
più di quanto non ci compia, non testimonia per
noi
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né testimonia per lui
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SANG
Si ce n’est pas l’écrit que nou souhaitons
écrire,
le sang de ce que nous éprouvons,
s’il n’épouse pas les lettres qui le nomment
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s’il ne franchit pas nos lèvres,
(mais le mouvement agité qui l’anime,
L’EFFUSION
DE SANG.
Lèvre blessée de ses lèvres.
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La violence terrifié des lettres qui le nom-
ment. Mais
sans nom.
Mais le mouvement agité qui l’entraîne
dans la mort.
Mais sans nom, ni intérieur à nous, ni le
dehors, le
sang)
il lui manque alors une part de ce qui le
dessaisit,
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et en lui erre, dévale brusquement,
plus qu’il ne nous accomplit, n’atteste de
nous
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ni témoigne de lui
Pascal Quignard, Écrits de l’éphémère, con disegni originali di Valerio Adami, Éditions Galilée, 2005.
Sangue è apparso per la prima volta sulla rivista “Orange Export Limited”. Fu composto a mano da Emmanuel Hocquard, stampato con il torchio e tirato a nove esemplari nel mese di gennaio del 1976.
Colgo l’occasione di scriverlo qui perché Quignard è autore che apprezzo moltissimo, ma mi preme ringraziare “Le nature indivisibili” per le sue proposte sempre raffinate e di altissimo livello; apprezzo anche la sobrietà e l’eleganza delle impostazioni grafiche e più di una volta ho scoperto libri che sono andato a procurarmi per ricavarne poi una profonda soddisfazione.