Anna Ruchat – Luoghi della memoria
Pietra assalita dal muschio non tace per quanto spezzata Continua a gridare alla terra la morte di un bambino * Spazio limitatissimo dell'urna infinito tempo s'incontrano sul crinale del nome Lo schermano nella stagione della luce ortensie azzurre e altre piante d'ombra a far sì che il vento non scompigli le lettere * Sotto il verde gigantesco dei pini marittimi anche pallide ali di angeli affranti coprono le pietre tombali che parlano lingue straniere. Una vegetazione cosmopolita assale mausolei e lapidi mentre i nomi insistono incisi nel marmo sotto le foglie cupe degli arbusti. Ogni respiro Di persona viva trapassa in questo giardino dell'eterno le nervature del tempo le geografie dell'esistere * Come i capillari sulle mani dei vecchi corrono le venature del marmo più nette sul grigio pallido ghiaccio Il nome al centro tatuaggio prodigioso formula magica che spalanca le porte del tempo * Chissà se si ricordano di noi i morti ogni volta che in quella loro altra vita fioca ci sentono e da dietro la sterpaglia della memoria nelle strade, nelle case magari ci osservano chissà se ancora rimpiangono quel su e giù del respiro quel tradurre avanti e indietro il dolore quando ci vedono e pur di guardare non gridano
Testi di Anna Ruchat apparsi nel leporello Luoghi della memoria a cura di Anna Ruchat, con dipinti di Johann Jakob Frey e fotografie di Giovanni Giovannetti, Ambasciata di Svizzera in Italia per il Cimitero acattolico di Roma, 2008.