Benjamín Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Adelphi 2021
«Tra le poche cose che Fritz Haber aveva con sé al momento della morte, c’era una lettera scritta alla moglie. Nella lettera, Haber confessa un senso di colpa insopportabile, non per il ruolo che, direttamente o indirettamente, aveva giocato nella morte di tanti esseri umani, ma perché il suo metodo per estrarre l’azoto dall’aria aveva talmente alterato l’equilibrio naturale del pianeta che temeva che il futuro del mondo non sarebbe appartenuto all’essere umano, ma alle piante. Sarebbe bastato che la popolazione mondiale fosse diminuita per un paio di decenni a un livello premoderno, e allora le piante, nutrite all’eccesso dall’umanità, sarebbero state libere di crescere a oltranza, proliferare ed espandersi sulla superficie della Terra fino a ricoprirla interamente, soffocando qualsiasi forma di vita sotto una terribile cappa verde».
Dal risvolto
C’è chi si indispettisce, come l’alchimista che all’inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama «blu di Prussia» e si lascia subito alle spalle quell’incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell’elisir. C’è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. E c’è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna. Ma, soprattutto, offrendoci un meraviglioso intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.
Dal risvolto
B. Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Adelphi 2021. Traduzione di Lisa Topi.
Titolo originale: Un verdor terrible.
Benjamín Labatut è nato a Rotterdam nel 1980 e attualmente vive in Cile. Quando abbiamo smesso di capire il mondo, il suo terzo libro, è apparso per la prima vola nel 2020.