Lingua viva

Francesco Iannone

 

A questo punto, pensaci,
gran parte del tempo che ci spetta
è già entrato nel silenzio del suo coma
e il tempo che ancora ci resta
sarà grimaldello e gabbia, sarà
diluvio e guizzo, e nessuno
oserà prestarci la sua voce, andremo
soli, vorticando nell’arco
della fine, forse mordendoci
le braccia, forse
cantando, decidi.

Datemi un glorioso
avvenimento, il gergo
dei recalcitranti
nella fossa, la crepa nella faccia
degli eroi e dei vinti. Così
potrò salvarmi, potrò
stringermi in me, mi vedrò
chiedere la mano
per le nozze. Getterò
l’io come un prisma
scagliato contro
le fondamenta. Esulterò
nella scheggia, sarò
l’abbagliante intuizione
della forma. Togliere
peso alle rovine, l’inerte
alla materia, fino
al grumo rozzo
della specie, fino
al nodo, all’origine.


F. Iannone, Cruor, Il Ponte del Sale 2023.

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