Libri

Corrado Stajano, L’Italia ferita, Cinemazero 2010

 

E ora come curare l’Italia ferita che ha necessità di ricominciare? Occorrono barellieri, infermieri, medici, psicoanalisti, chirurghi per sanare le piaghe vecchie e nuove del corpo e dell’anima. S’intravedono, tra le nuove generazioni, gli uomini e le donne indispensabili per guarire dalla crisi non soltanto politica e culturale, ma soprattutto antropologica, per ritrovare la patria ideale, quell’Italia civile per cui minoranze consapevoli hanno lottato fin dai tempi di Dante?

Dalla quarta di copertina

L’Italia ferita ricorda quel che è accaduto in un pezzetto del Novecento (quasi trent’anni) così come l’ho vissuto scrivendone sui giornali, pubblicando libri, firmando documentari, prendendo parte a dibattiti che in quel momento erano al centro della vita collettiva. Nel tentativo, soltanto, di contribuire a far sì che il Paese cancellasse antichi bubboni e imboccasse sul serio la via della democrazia inaugurata ufficialmente dopo la seconda guerra mondiale con la nascita della Repubblica, ma rimasta incompiuta.

È un libro composito: piccoli saggi, inchieste giornalistiche, ritratti, polemiche, personaggi, dibattiti su problemi scottanti allora e oggi. Il libro non presume di rappresentare con completezza quel che è accaduto in questi decenni, soltanto di raccontare predilezioni, scelte e idee di uno che da sempre si interessa di problemi politici, civili e culturali. Il proposito è quello di rendere una testimonianza che può forse essere un utile frammento per chi scriverà la storia del Novecento, secolo nefasto di guerre e di violenza.

L’Italia ferita racconta del Sud e della mafia, delle battaglie dei giudici per l’applicazione della legge, della P2, degli attentati alla Repubblica e alla sua Costituzione costata sangue e dolore, e di molti altri momenti cruciali della storia del nostro paese. Sono pagine popolate di personaggi, uomini che portano il peso della responsabilità della regressione politica e civile del Paese, ma anche maestri dell’altra Italia degna di se stessa che non è riuscita a imporre a tutta la comunità il proprio modello di moralità e di intelligenza: Piero Calamandrei, Padre David Maria Turoldo, Gianandrea Gavazzeni, Cesare Segre, Ermanno Olmi, Raffaele Mattioli, Carlo Dionisotti, Giovanni Ferrara, Nuto Revelli…

Dal risvolto

C. Stajano, L’Italia ferita. Storie di un popolo che vorrebbe vivere secondo le regole della democrazia, Cinemazero 2010.

Corrado Stajano (Cremona, 1930), giornalista, scrittore. È stato collaboratore, redattore, inviato de «il Mondo» di Mario Pannunzio, «Tempo illustrato», «Panorama», «Il Giorno», «Il Messaggero», «L’Unità». Scrive sul «Corriere della Sera». Ha collaborato a «Micromega», «L’Indice», «Linus», «Belfagor». Ha lavorato a lungo per la RAI, autore di documentari televisivi di argomento politico, sociale, culturale, firmati anche insieme a Ermanno Olmi e Gianfranco Campigotto. È stato consulente per la saggistica dell’editore Einaudi. Senatore della Repubblica per la Sinistra indipendente nella XII legislatura, ha fatto parte della Commissione giustizia e della Commissione parlamentare antimafia. Tra i vari libri pubblicati ricordiamo Il sovversivo (Einaudi, 1975), La pratica della libertà (Einaudi, 1976), Africo (Einaudi, 1979), Terremoto (con Giovanni Russo, Garzanti, 1981), L’Italia nichilista (Mondadori, 1982, Einaudi 1992), Un eroe borghese (Einaudi, 1991), Il disordine (Einaudi, 1993).

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