Fascinazioni

Mariella Mehr

 

La morte di chi non muore per sempre. 

Mariella Mehr (1947-2022) 

 

Le date portano i segni della nascita e della morte di ogni essere vivente. Ieri 5 settembre 2022 si è spenta Mariella Mehr a Zurigo, nella stessa città dove era stata nata il 27 dicembre del 1947. Tra queste due date la vita non le ha risparmiato nulla come se avesse voluto provare la propria esistenza a tutti i costi. Nel corpo ha vissuto l’esilio come possono soltanto coloro che ascoltano la voce dell’abisso. La voce di Mariella Mehr ha registrato ogni respiro, ogni grido, ogni silenzio. La parola ha cominciato a remare contro le rapide del destino, a crepare i muri dell’indifferenza, a solcare la terra della memoria. Forse in cerca di una tregua, forse di un inizio. Da secoli la chiamano Poesia. Non smetterà mai. Una mano apre il tuo libro.

D.B. 

 

Così avremmo potuto cominciare: 
con un mondo senza recinzioni, 
vasta vastità, nient’altro. 

Guardando verso il cielo 
la metà dell’occhio ci sarebbe stata più vicina,
il suo indirizzo avrebbe indicato a ciascuno il cammino,
forse, perché troppo spesso non abbiamo avuto altro
che la speranza.

Da tempo vago tra le paludi
pronta a tutto, pur di
rintracciare la luna caduta.

Da molte notti non so più
se e come sono arrivata da chissà dove,
non accade niente di inusuale,

solo il quotidiano,
e anche questo perlopiù con ore di ritardo.

Dopo ogni battaglia notturna
cade un brandello di carne
ai piedi di qualcuno altrettanto malridotto.

Dopo ogni guerra
vengono imbiancate le montagne,

attraversati i deserti,
ordinate e ripopolate
le città

di bestiame
e chissà cosa gli potranno fare:
treni piombati, camere a gas,
napalm, arsenico
o il micidiale starsene impalati
nella neve.

Io non sono erede di nessuno,
e non mi spetta nemmeno un destino.

Solo questo eterno star svegli, o così
sembra quando la salute è buona,

mentre corpi su corpi
costretti da sogni pesanti
cadono nell’abisso.
Un duro lavoro!

  

So hätte man beginnen können:
Mit einer Welt ohne Zaun,
weiteste Weite, nichts sonst.

Himmelwärts schauend wäre uns
die Mitte des Auges näher gewesen,
ihre Anschrift hätte jedem den Weg gewiesen,
vielleicht, denn nur zu oft ist es bei der
Hoffnung geblieben.

Seit langem wandere ich durch Moräste,
zu allem bereit, dem
gefallenen Mond auf die Spur zu kommen.

Ich weiss seit Nächten nicht mehr,
ob und wie ich von irgendwoher kam,
es geschieht nichts Ungewöhnliches,

nur Alltag,
auch dieser meist Stunden zu spät.

Nach jedem nächtlichen Kampf
legt sich ein Fetzen Fleisch
zu Füssen eines ähnlich Zugerichteten.

Nach jedem Krieg
werden Berge neu geweisst,

Wüsten gestrichen,
Städte geordnet und
neu bevölkert

mit Vieh,
dem wer weiss was angetan werden kann:
Güterwagen und Gaskammern,
Napalm, Arsen
oder das tödliche Strammstehen
im Schnee.

Mich hinterliess keiner,
nicht einmal Schicksal steht mir zu.

Nur immer dieses Wachsein, es
zumindest scheint bei guter Gesundheit,

während Körper um Körper von
schweren Träumen bezwungen
in die Tiefe stürzt.
Ein hartes Stück Arbeit!    


Questa poesia scritta tra il mese di marzo del 2003 e il dicembre del 2004 è apparsa per la prima volta nella silloge L’ultimo miglio di tempo (Prova d’Artista, 2021) nella traduzione di Anna Ruchat.

 

2 thoughts on “Mariella Mehr

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