Giovanni Scheiwiller su Amedeo Modigliani
Il carattere irrequieto del Modigliani, il suo ardore contenuto, si rivelano tutti nei suoi quadri. La sua natura si sfoga dipingendo e cerca attraverso linee contorte e tormentate, pennellate radiose e vibranti, la sua via. Temperamento focoso, fa pittura focosa. Anima sensibilissima, subisce l’ambiente che lo circonda pur restando fedele profondamente a se stesso. L’arte del Modigliani non poteva svilupparsi che nell’atmosfera parigina […]. Giacché un quadro di Modigliani non può che piacere o urtare. La personalità dell’artista, spiccatamente aggressiva e autoritaria, non ammette accomodamenti. Per comprenderlo è indispensabile che lo spettatore sia dotato di quelle qualità visive e sensitive che faccian riscontro alla potenza emissiva dell’artista. In caso contrario, l’incomprensione è inevitabile […]. Mirabili soprattutto nell’opera di Modigliani sono i nudi. Essi vanno distinti in due categorie. Nella prima vanno posti quelli in cui si sente come Modigliani avesse davanti a splendide modelle emozioni non solo spirituali ed artistiche, ma appassionate e carnali. […] Nella seconda categoria van posti quelli, dirò così, più musicali e che anche riprodotti non possono in verun modo turbare i sonni del buon borghese. Non conosco «nudi» di pittori moderni che mi diano la sensazione potente dell’intimità spirituale vissuta fra il pittore e la sua creatura, come quelli del Modigliani. Non si tratta qui soltanto della solita bellezza dosata di un certo sensualismo animale: l’artista ha trasfuso in essi il suo godimento estetico, e come un mistico prega davanti all’ignoto, così egli adora la donna e attraverso il suo disegno prezioso, la sua pennellata raffinatissima, ne fa rivivere tutta la dolorosa fragilità. Sicché da taluni suoi nudi (come ad esempio quello dal titolo Nudo rosa) emana un senso assai più religioso ed estatico che da molti celebratissimi Budda di Angkor, di Ceylon, di Giava.
Da G. Scheiwiller, Amedeo Modigliani, Hoepli, Milano 1927.
La Parigi di Modigliani, Abscondita 2014.