Daniel Heller-Roazen, Il tatto interno, Quodlibet 2020
«L’archeologia della sensazione delineata in questo libro non soltanto getta una nuova luce su alcuni problemi fondamentali nella storia del pensiero occidentale, ma permette di porre con chiarezza un problema su cui filosofi e scienziati non potranno in futuro fare a meno di interrogarsi: qual è il senso col quale, al di qua o al di là della coscienza, sentiamo di esistere?».
Giorgio Agamben
Cosa vuol dire sentirsi vivi? A questa domanda Daniel Heller-Roazen risponde elaborando l’archeologia di un solo senso, quel «tatto interno mediante il quale percepiamo noi stessi».
In venticinque concisi capitoli, che spaziano liberamente dalla cultura antica e medievale a quella moderna, l’autore analizza un insieme di fenomeni esemplari che hanno giocato un ruolo cruciale nella definizione – filosofica, letteraria, psicologica e medica – dell’esistenza animale. Con quest’opera, sensazione e sentimento di sé, sonno e veglia, estetica e anestesia, natura animale e natura umana, coscienza e incoscienza – acquistano un nuovo significato.
Dalla quarta di copertina
D. Heller-Roazen, Il tatto interno. Archeologia di una sensazione, Quodlibet 2020. Traduzione di Giuseppe Lucchesini.
Titolo originale: The Inner Touch. Archaeology of a Sensation, ©2007 Daniel Heller-Roazen.
Daniel Heller-Roazen insegna Letteratura comparata a Princeton. Con Quodlibet ha pubblicato: Ecolalie. Saggio sull’oblio delle lingue (2007), Il nemico di tutti. Il pirata contro le nazioni (2010), Il quinto martello. Pitagora e l’armonia del mondo (2017) e Lingue oscure. L’arte dei furfanti e dei poeti (2019).