Letizia Polini
Di traverso ti chiedo
qualcosa di fisso dove
far posare l’insetto,
quello che viene di notte
e al mattino scompare.
Non si possiede ciò che
porta la notte, non si possiede
mai niente, al mattino si è solo
corpo, quello che avevamo
da piccoli.
*
A dividersi gli organi si svuotano
e le braccia improvvisano
una collana di resti
stare così con ciò che rimane
e finire
la serie di separazioni a noi destinata
o essere come certi liquidi,
per natura a sé fedeli,
l’olio nell’acqua si fa calotta e non s’apre
neanche sprofonda,
la pioggia penetra la terra
gonfia brilla, poi evapora
ritorna.
*
Si sospetta ogni giorno
di aver trovato cosa
sbatte dentro
così ripetutamente,
si sospetta ritrovando
e lasciandosi tradire,
increduli si è sempre
soprattutto quando
si trova quella persona
quella cosa.
L. Polini, Macula, Edizioni Ensemble 2022. Prefazione di Umberto Piersanti.