Fascinazioni

Rocco Scotellaro

 

È FATTO GIORNO

 

Scegliere me la voglio la più bella
terra per terra la voglio portare
(da un canto popolare)

 

I
È fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
con le facce e i panni che avevamo.
Vanno i più robusti zappatori
a legare il battaglio alle campane:
oggi deve bastare questo canto
dei cortei vagabondi
verso le piccole croci di legno.

È salita dalla Rabatana
è scesa dalle case del Monte
la folla dei pastrani
che macchiano le vie
e battono le mani.
Ma crudeli mostri di cartone
crescono sui loro capelli:
benedicono, gettano soldi
come confetti, e scuotono la frusta.

II
Esce allora uno scalzacane informe
che ha miracolosamente voce
dice lui di un luogo nascosto
e di una donna che dorme.
Sappiamo tutti la tua vera gloria
Signore della Croce
che non hai più bisogno d’incensi.

E voi risentirete un canto nuovo
che è il più antico gemito di un fanciullo
il più pazzo strillo di una donna.
E voi imparerete la via sottomessa
che viene da un paese dove bisogna andare
con la felicità della paura
di andare incontro all’amore.

III
Allungate i passi, papi e governanti
alla luce degli scalzacani che vi hanno smentito.
Perché nel cielo si alza il sole
e dice tutte le verità, anche di voi,
che per farvi accettare
ci togliete il cuore e la lingua.
Dice che due tizzoni fanno il fuoco
stasera nelle casupole affumicate.

IV
Aiuta, vento, lo scalzacane,
toccato dal filo del dolce sonno di lei,
che corre inseguito al suo scialle di rosa del tramonto.

Ella promette alla noia avvincente
la leggenda perduta
e che la notte non sarà più scura e silenziosa.

[1952]


R. Scotellaro, da Margherite e rosolacci in Tutte le opere, Mondadori 2019.

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