Jean Cocteau, Il cordone ombelicale, La Grande Illusion 2020
I libri sono le orme dei passi che gli scrittori muovono nel corso della loro esistenza. Jean Cocteau ha camminato a lungo, conosceva fin dal principio la meta, ma non ha rinunciato a fermarsi lì dove il suo cuore sanguinava. Journal d’un inconnu, Démarche d’un poète, La difficulté d’être, Secrets de beauté, Le Livre Blanc, Opium, e Le Cordon ombilical ne sono la testimonianza.
È da qualche giorno disponibile in Italia, nella traduzione di Cristina Costantini, Il cordone ombelicale di Jean Cocteau per le raffinatissime edizioni de “La Grande Illusion” di Pavia.
Questo testo venne pubblicato dall’editore Plon nel 1962, circa un anno prima della morte di Cocteau.
Cocteau attraverso confessioni, poesie, osservazioni, ricordi mette a punto un piano per la difesa della dignità del proprio essere.
“La poesia – anche per chi la considera un lusso inutile e asociale – rappresenta un genere di privilegio, dunque d’ingiustizia, che finisce per essere segretamente invidiata da quanti la condannano.”
“Poiché uno dei crimini contro lo spirito è credersi Don Giovanni quando invece si è Leporello, costretti a indossare il vestito del padrone per essere pestato al posto suo, interferire, per orgoglio e per quel senso di responsabilità che permette agli uomini di dimenticare la loro condizione di schiavitù, con il ruolo dell’io oscuro che dal profondo dirige, non senza una certa malagrazia, il nostro io di superficie”.
“Il sogno è un mondo di cui noi siamo vittime esattamente come lo siamo del nostro. Ho sempre diffidato di questo straordinario escremento dell’anima.”
J. Cocteau, Il cordone ombelicale, Collana “Situazioni”, La Grande Illusion 2020. Traduzione di Cristina Costantini. 140 pagine Brossura. Sovracoperta.