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Samuel Beckett, Romanzi, teatro e televisione, i Meridiani Mondadori 2023

 

smania –
smania di –
di –
qual è la parola –
smania da questo –
fin da questo –
smania fin da questo –
dato –
smania dato questo di –
visto –
smania visto questo –
questo –
qual è la parola –
questo –
questo questo –
questo qui –
tutto questo questo qui –
smania dato tutto questo –
visto –
smania visto tutto questo questo qui di –
di –
qual è la parola –
vedere –
intravedere –
credere d’intravedere –
volere credere d’intravedere –
smania di volere credere d’intravedere quale –
che –
qual è la parola –
e dove –
smania di volere credere d’intravedere quale dove –
dove –
qual è la parola –
là –
laggiù –
lontano –
là lontano laggiù –
a fioco –
là lontano laggiù a fioco quale –
quale –
qual è la parola –
visto tutto questo –
tutto questo questo qui –
smania di vedere quale –
intravedere –
credere d’intravedere –
volere credere d’intravedere –
là lontano laggiù a fioco quale –
smania di volervi credere d’intravedere quale –
quale –
qual è la parola –

qual è la parola

 

[…] Dunque la «Gloria» aspettava per davvero Samuel Beckett, benché nemmeno dopo il Nobel ci sia stato un bestseller fra i tanti romanzi che pubblicò in vita: anche le sue opere teatrali, malgrado la notorietà sempre crescente del loro autore, non furono che raramente dei successi al botteghino. Le sale che lo ospitarono, inoltre, non erano certo quelle destinate al grande pubblico, e ai cartelloni dei maggiori teatri. Possibile? Certo. Persino un successo clamoroso, ma a partire da un teatro di dimensioni modeste, come quello che nel 1953 lanciò in mezza Europa En attendant Godot, s’infranse in verità tre anni dopo a Miami con un fiasco di proporzioni epiche. Il regista di origini ucraine Alan Schneider, che avrebbe desiderato debuttare a New York e non certo davanti a un pubblico di vacanzieri e pensionati, ne uscì letteralmente distrutto, anche perché si sentiva responsabile nei confronti dell’autore. Beckett, tuttavia, non esitò ad assumersi interamente la responsabilità del disastro, e a ribadire il suo credo: «Successo e fallimento da un punto di vista pubblico non hanno molta importanza per me, anzi mi sento più a casa col secondo, avendo profondamente respirato la sua aria vivificante in tutta la mia vita di scrittore fino all’ultimo paio di anni» (NABS 8).
La sua intenzione prima era certo quella di confortare Schneider, che gli era già diventato caro, eppure l’autore ormai maturo non mentiva: qualcosa di importante era avvenuto, per lui e per la sua opera, a partire dai primi anni Cinquanta. Non quello però che ci aspetteremmo oggi per una parabola, per così dire, di successo. Che la «Gloria» prevista da Pandit Suk avesse cominciato a lambirlo, è un dato incontrovertibile, persino in barba al fatto che in quel preciso frangente Beckett avesse rinunciato niente meno che alla sua lingua materna, ovvero l’inglese delle grandi tirature. Come sarà stato possibile arrivare a una notorietà mondiale nell’atto stesso di rinunciare all’unica lingua che assicura una diffusione massiccia e diritti d’autore da capogiro? Ed essendo per di più, come fu Beckett, dotato di un carattere schivo e riservato? Spiegarlo al lettore del nuovo millennio sarà forse il compito più difficile di queste pagine. Ma le cose andarono per davvero così: e da quel momento in poi, nel corso di una decina d’anni, mentre il nostro prendeva a scrivere indifferentemente in francese e in inglese, cominciava a dirigere in prima persona – e soprattutto in tedesco – le sue opere per la scena, diveniva senza dubbio l’autore di punta della BBC, e rinasceva persino regista televisivo a Stoccarda, la sua fama si sarebbe propagata, inarrestabile, praticamente ovunque. […]

Dal saggio introduttivo di Gabriele Frasca

S. Beckett, Romanzi, teatro e televisione, I meridiani Mondadori 2023. A cura e con un saggio introduttivo di Gabriele Frasca. Traduzione di Gabriele Frasca.

Samuel Beckett nasce a Dublino nel 1906. Dopo essersi laureato al Trinity College, viaggia per alcuni anni per l’Europa. A Parigi conosce il suo connazionale James Joyce, col quale instaura un profondo rapporto di amicizia e di comuni sperimentazioni letterarie. Tra le sue prime opere, scritte in inglese, il romanzo Murphy. Nel 1938 si trasferisce definitivamente in Francia e partecipa alla resistenza antinazista. Dalla fine della guerra adotta il francese come lingua d’elezione e in francese scrive la cosiddetta trilogia: Molloy (1951), Malone muore (1951), L’innominabile (1953). Il successo arriva soprattutto con i testi teatrali: Aspettando Godot (1952), Finale di partita (1957), L’ultimo nastro di Krapp (1957), Giorni felici (1961). Nel 1969 riceve il premio Nobel. Muore a Parigi nel 1989.

One thought on “Samuel Beckett, Romanzi, teatro e televisione, i Meridiani Mondadori 2023

  1. Grazie per questa proposta; il mondo beckettiano degli “short plays” , la sceneggiatura di “Film”, i lavori per la radio e per la televisione sono tutti da scoprire.

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