Nouri Al Jarrah, Il serpente di pietra, emuse 2024
La lingua del fuoco
(The Ruin)
Con cosa colmo il vuoto tra il canale dell’acqua e la vasca del bagno,
nei pressi del castello, laddove si sono lavati i guerrieri dal sangue
e dalla melma, dietro muri di basalto? Accanto a loro vi erano
mercanti di schiavi giunti con le barche nel fiume,
hanno slegato le caviglie e i polsi sanguinosi degli schiavi,
affinché potessero diffondere fragranza nell’aria del mercato!
***
Nelle mattinate piovose, vi era il chiasso di piccoli mercanti
che vagavano nelle scuderie, sotto gli occhi di sorveglianti
che osservavano i ragazzi offrire coraggio ai cavalli.
E adesso
non vi è ombra
né nitrito.
Con cosa colmo questo silenzio, e anche quel vuoto,
tra la scala inclinata sul muro di pietra della muraglia,
e il piede che ha calpestato il gradino fatto di bambù,
che si è rotto
e caduto
insieme a chi è scivolato e caduto
mandando un grido nell’oscurità dell’abisso?
***
Chi brilla nel vuoto della riga, là
dove si stende la fiamma per divorare la pergamena,
e il volto di chi si volta.
Il vuoto è una maestria di lavoro più antica di quello dei muratori,
vuoto dopo una riga,
vuoto dopo una parola
vuoto
nel
vuoto.
Vuoto che s’allarga sotto la vetta
affinché
c
r
o
l
l
i.
E così si è celato dietro le tempeste
il tempo del canto
di cui il fuoco ha divorato
le afflizioni descritte.
Nouri Al Jarrah, Il serpente di pietra. L’elegia di Barate alla sua amata Regina, emuse 2024. Traduzione dall’arabo Gassid Mohammed.
Nouri Al Jarrah è un poeta e giornalista siriano. Nato a Damasco nel 1956, vive fin dagli anni Ottanta in esilio a Londra dove ha fondato diverse riviste letterarie, tra cui “Al Jadeed” di cui è direttore. Ha contribuito alla creazione del Centro arabo per la letteratura di viaggio e del premio “Ibn Battuta” dimostrando il suo impegno nella promozione e valorizzazione di questo genere letterario. Con sedici raccolte poetiche pubblicate, molte delle quali insignite di importanti premi e tradotte in numerose lingue, Al Jarrah si distingue come una delle figure più influenti della poesia araba contemporanea.