Libri

Vincent Bevins, Se noi bruciamo, Einaudi 2024

 

Negli ultimi anni si è risvegliata un po’ ovunque nel mondo una grande voglia di cambiare le cose: da piazza Tahrir e le cosiddette primavere arabe a Gezi Park in Turchia, dai giovani che hanno inondato le strade in Brasile e in Cile a quelli di Hong Kong. Eppure dopo tutte queste esplosioni di sacrosanta rabbia, di fronte a ingiustizie intollerabili, spesso non è cambiato quasi nulla. Anzi, molte volte la situazione è persino peggiorata: i pieni poteri a Erdoğan in Turchia, l’elezione di Bolsonaro in Brasile, l’ascesa di al-Sisi in Egitto. Bevins ci racconta le ambizioni, le speranze e le delusioni di una generazione che per un attimo ha pensato di poter davvero diventare il motore della storia. Attraverso le parole di chi ha preso parte alle rivolte ci mostra il volto multiforme di proteste diversissime tra loro ma accomunate dall’urgente bisogno di ribellarsi a un’élite di governo distante e indifferente alla vita delle persone. E accomunate poi da alcune caratteristiche: spontaneismo, rifiuto della gerarchia, diffusione dei contenuti attraverso i social. Ma può una rivolta che ambisce a ribaltare le istituzioni essere tanto volatile e non immaginarsi una struttura di comando? Può avere un’idea solo vaga di come riempire il vuoto che genera ogni rivoluzione? Possono le buone intenzioni da sole resistere alla reazione furibonda di un potere che si sente minacciato? Sono tutte domande a cui bisogna provare a dare risposta, per quanto possa essere dolorosa e complicata, nella speranza che gli errori e le piccole conquiste di una stagione di grandi sogni possano essere il primo passo per costruire un domani migliore.

Dal risvolto

V. Bevins, Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione, Einaudi 2024. Traduzione di Maddalena Ferrara.

Titolo originale: If We Burn: The Mass Protest Decade and the Missing Revolution © 2023 Vincent Bevins

Vincent Bevins è giornalista e scrittore. In veste di corrispondente dal Sudest asiatico del «Washington Post» si è occupato in particolare degli effetti del massacro del 1965 e di politica indonesiana contemporanea. In precedenza ha lavorato come corrispondente dal Brasile per il «Los Angeles Times», coprendo anche le zone limitrofe, e da Londra per il «Financial Times». Ha scritto per «The New York Times», «The Atlantic», «The Economist », «The Guardian», «Foreign Policy», «The New York Review of Books», «Folha de S. Paulo», «The New Republic», «The New Inquiry», «The Awl», «The Baffler» e «New York Magazine». Per Einaudi ha pubblicato Il Metodo Giacarta (2021). 

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